Spiegato il ritardo, riprendono i lavori per la CdC

Dopo 10 mesi di ritardo, nuova perizia, nuova Variante e nuovi costi, ripartono i lavori per la Casa di Comunità a Sacile

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Rossana Casadio

2/22/20253 min read

Con la Determinazione dell’Asfo n° 170 DEL 18/02/2025, che gentilmente abbiamo ricevuto dalla Direzione Generale e che si trova pubblicata nell’Albo Pretorio del sito aziendale, con oggetto “Approvazione perizia suppletiva e di variante n. 01”, possiamo ora confidare nella prosecuzione dei lavori.

Il ritardo che va dalla segnalazione in aprile del 2024 del ritrovamento di “macerie” non ben definite, alla conseguente sospensione dei lavori per avviare i debiti accertamenti, è notevole per un’opera che deve assolutamente essere consegnata entro marzo del 2026 nel rispetto dei tempi dati dal PNRR.

Questo è però il dubbio che ci resta e che speriamo non significhi altri di questi intoppi nel proseguo dei lavori che interesseranno l’area dell’ex ospedale di Sacile: come mai, con tutte le nuove tecnologie che oggigiorno abbiamo, nessuno aveva sondato il terreno di quella collinetta che di certo non aveva le fattezze di una collinetta naturale, esattamente come l’altra di fronte alla Casa del Volontariato?

Come mai, se lo sapevano molti sacilesi, nessuno ricordava che gli ospedali smaltivano al loro interno i loro rifiuti sanitari e che il nostro inceneritore era proprio vicino alle due collinette?

Era davvero un “evento assolutamente non prevedibile” quando bastava chiedere a chi ci aveva lavorato che lì nell’inceneritore posto proprio nelle adiacenze delle due collinette fino a fine anni ‘90 si bruciavano tutti i rifiuti dell’Ospedale?

Esattamente come avevo segnalato grazie a diversi colloqui con personale in pensione.

E infatti nel corso delle seguenti fasi di verifica sappiamo che son stati rinvenuti rifiuti di provenienza sanitaria con ca- cento sostanze diverse, grazie al cielo non tossiche, con conseguente procedura di particolare smaltimento. Cosa non facile sia dal punto di vista delle dovute procedure burocratiche relative ai rifiuti speciali sia da quello pratico del sito specifico, tanto che il luogo idoneo per conferire la terra rimossa è stato trovato fuori regione.

(Chissà quanti altri ospedali avranno lo stesso problema….)

Ad ogni modo il tutto ha richiesto una perizia suppletiva che a sua volta ha generato una nuova Variante compreso aumento del costo iniziale previsto di oltre 150mila euro, nonché questa dilatazione dei tempi. Il recupero dei 10 mesi di ritardo a fronte di una data di consegna lavori spostata in avanti di soli due mesi, cioè al 30/03/26 sarà sicuramente ardua impresa tanto che l’Appaltatore nella figura della Consorziata JONICO Scarl, IGC Srl e NICO Srl ha espresso “volontà e

disponibilità nell’impegnarsi ad incrementare le attività lavorative”.

Relativamente alla richiesta del rifacimento del tetto della Casa del Volontariato, ancora coperto da telo dopo la tempesta del 2023, l’Asfo sta valutando il livello di intervento necessario e, nel caso si debba procedere ad un rifacimento completo del tetto, le varie attività verranno trasferite in altri locali per il tempo necessario ai lavori.

Invece per la seconda collinetta al momento non si prevedono analisi geotecniche nell’area, in quanto la stessa non è interessata da lavori a breve termine.

Una bella notizia è che nel parcheggio per la Casa di Comunità, accanto ovviamente agli stalli riservati per disabili e per mezzi di trasporto dedicati a Servizi Sanitari Territoriali, l’Azienda valuterà anche alcuni parcheggi Rosa.

Sicuramente la vicenda sarà sempre seguita, tanto che ai primi di febbraio mi ero rivolta anche al Difensore Civico regionale per avere risposte da Asfo. Purtroppo il Difensore Civico non ha competenza in quanto “La Corte di Cassazione nell'ordinanza dd. 15.2.2019 n. 4593, ha esplicitamente puntualizzato che l’Azienda sanitaria già dal 1993 ha perso il carattere di organo della Regione, ed è attualmente un ente pubblico non economico nè commerciale. Ne deriva che gli atti delle Aziende sanitarie locali non rientrano fra gli atti delle amministrazioni delle regioni che possono essere oggetto di ricorso al Difensore civico ex art.25, comma 4 L.n.241/1990”.

Tuttavia dopo l’intervento del Difensore Civico la DG dell’Asfo mi ha contattata e d’ora in poi potrò confidare nel riscontro ad eventuali future richieste.

E’ un po' presto ancora, dopo quanto successo, per dire che è bene tutto ciò che finisce bene, ma almeno è bene che tutto si rimetta in moto.